SUL DISASTRO DI BRANDIZZO
Pubblicato da Direttivo della Cassa in Comunicati · Domenica 03 Set 2023
Il nostro cordoglio, la nostra vicinanza ai familiari delle vittime e ai colleghi dei 5 lavoratori morti nella notte tra il
30 e 31 agosto nel gravissimo disastro ferroviario a Brandizzo – tra Torino e Milano – travolti da un treno in corsa
mentre lavoravano sulla linea ferroviaria. Tutti e cinque dipendenti di una ditta di subappalto, la Sigifer, alla quale
Rfi si rivolge per effettuare queste lavorazioni. Siamo vicini anche ai due colleghi macchinisti il cui treno ha
straziato i corpi degli operai...
E alla tragedia si aggiunge rabbia per il consueto elenco di affermazioni ormai note: “esprimiamo vicinanza”;
“chiediamo si faccia piena luce quanto prima”; “incidente inaccettabile”; “si auspica che si effettuino tutte le
verifiche e si faccia un’inchiesta” fino all’immancabile riferimento all’errore umano (cit. Ministro dei Trasporti).
In questo quadro funesto, la procura di Ivrea afferma: “è evidente che quanto accaduto ha reso palese che il
meccanismo di garanzia non era sufficiente a tutelare adeguatamente un lavoro così delicato in una sede così
pericolosa come è la sede dei binari ferroviari”. Questo dovrebbe indurre a mettere in discussione il sistema, ma
temiamo, come sta accadendo per tanti casi come il disastro di Andria e Corato e di Livraga, che tutto si concentri
sulle “ultime ruote del carro”: coloro che lavorano in condizioni di assenza dei basilari elementi di sicurezza (ad
oggi i soli indagati sono infatti i due sopravvissuti). Nel processo per la strage di Viareggio, solo una mobilitazione
di 14 anni dei familiari, ferrovieri e cittadini, ha impedito finora che tutto ricadesse sugli operatori.
È da accertare la dinamica dell’accaduto ma è già certa l’essenza di molti incidenti ferroviari: la sicurezza non c’è se
si consente che il possibile e prevedibile errore umano causi incidenti o disastri, non c’è quando la tanto decantata
tecnologia non viene impiegata perché rappresenta un costo (ricordiamo Corato? È del 2016, non del 1871), la
sicurezza non c’è se si taglia il personale, non c'è se si appaltano e subappaltano le lavorazioni in condizioni di
massimo sfruttamento e ricatto, la sicurezza non c’è se gli Rls e gli attivisti che informano e denunciano vengono
intimiditi, sanzionati e licenziati!
Proprio in questo campo agiamo come Cassa: per sostenere chi difende la sicurezza ed è perseguito, sostegno
economico per i ricorsi legali e non solo, ma anche sindacale e umano, perché questi lavoratori sono i veri
“anticorpi” contro l'insicurezza, il vero patrimonio da difendere in ogni modo. Pensiamo che questo sia il nostro
maggior contributo in difesa della sicurezza collettiva e perchè un giorno non si debbano ancora piangere i
lavoratori come a Brandizzo!
Anche in questo caso faremo la nostra parte per far arrivare la concreta vicinanza nostra e dei ferrovieri ai familiari
delle vittime e far loro sapere che non sono soli.
Ma ci pare evidente che perché le cose comincino a cambiare è necessario il protagonismo dei lavoratori costante
di tutti e tutte, sostenendo e affiancando chi denuncia, unendosi e lottando per migliorare le condizioni di lavoro e
la sicurezza di tutti.
3 settembre 2023 Il Direttivo della Cassa di Solidarietà
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