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Cassa di Solidarietà
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CASSA DI
SOLIDARIETÀ
TRA FERROVIERI
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Comunicato N° 4-2023


25 Aprile 2023



Al Collettivo ex GKN: ancora dalla Cassa di solidarietà tra ferrovieri, alla Cassa diresistenza ex Gkn.

Cari compagni.

nel settembre 2021 abbiamo risposto al vostro appello versando un contributo per sostenere la vostra (lunga) lotta.

Alcuni giorni fa abbiamo deciso di intervenire nuovamente. In allegato trovate copia del bonifico (2.000 euro).

Dopo quasi due anni, siamo sempre al vostro fianco per sostenere la lotta, per contribuire a sostenere i lavoratori 

 ex Gkn che da oltre sei mesi sono senza alcuna retribuzione.

La nostra Cassa è impegnata a sostenere i ferrovieri colpiti dalla repressione aziendale, di cui 4 sono i licenziati...

Licenziati alcuni per aver informato, denunciato e preteso sicurezza per i lavoratori e per il trasporto ferroviario; altri

accusati di “errore umano”: errore a cui conducono invece proprio le condizioni e l'organizzazione del lavoro!


Abbiamo scelto questa giornata, il 25 Aprile, per farvi giungere il nostro messaggio

perché sappiamo che per voi, come per noi, la memoria della Resistenza al

nazifascismo è viva e nutre la resistenza e la lotta di oggi.


Il Direttivo della Cassa di solidarietà tra ferrovieri.






Comunicato N° 3-2023





ENNESIMO LICENZIAMENTO IN FERROVIA


Ennesimo licenziamento! Mentre siamo già impegnati a sostenere il collega macchinista Adriano Patti di Bologna, i colleghi di Rfi di Viterbo e il collega Sandro Giuliani, ex capotreno di Roma Termini, arriva la sentenza di primo grado per il collega Luigi Puntoriero.

Rivolgiamo un appello a colleghi e colleghe (iscritti e non) a stringersi attorno al collega Luigi Puntoriero mostrando solidarietà tangibile in un momento di grande difficoltà economica.

Il nostro collega – tecnico di ufficio presso Ferservizi e coordinatore regionale USB – aveva già subìto due sanzioni (sospensione dal servizio) nel 2016 e nel 2018 per aver rilasciato dichiarazioni sullo stato di sicurezza della galleria Santomarco nella tratta Cosenza Paola (dove nel 2017 un treno è sviato a causa delle pessime condizioni di rotaie e galleria) e in seguito alla temporanea chiusura della biglietteria di Lamezia Terme. Nel 2020 chiede controlli ispettivi nella stazione di Paola che, durante la notte, si trasforma in un cantiere per l’effettuazione di lavori di ristrutturazione. Non riceve risposta.

Denuncia nuovamente e perentoriamente i potenziali rischi per i lavoratori in una situazione del genere.

Un anno dopo arriva il licenziamento, per motivare il quale vengono sommate anche le contestazioni degli anni precedenti.

Nelle sentenze emergono fattori di allarme per gli attivisti e i lavoratori che richiedono controlli a difesa della sicurezza sul lavoro. Risulta che:

 - è legittimo sanzionare un lavoratore anche a distanza di un anno perché il termine di decorrenza dei 30 giorni stabiliti dal CCNL ha inizio da quando       l’azienda è venuta a conoscenza del fatto (!).

Con questa impostazione, quella che doveva essere una tutela per il lavoratore (la sanzione è

comminabile entro un tempo ragionevole da quando l’atto è stato commesso) si trasforma in una spada

di Damocle a tempo indeterminato sulla testa del lavoratore;

 - il diritto di espressione e critica sindacale è garantito dalla Costituzione ma si sottolinea che tale limite non deve essere “travalicato”.

Un’affermazione del genere lascia un margine di soggettività e discrezionalità tale (quale limite ci può essere in tema di sicurezza e salute?) da rendere impossibile la denuncia di senza avere conseguenze;

 - viene ancora una volta invocato il Codice etico e la lesione di immagine in seguito a dichiarazioni rilasciate ad organi di stampa e organismi esterni (es. Vigili del fuoco, Comando dei carabinieri !).

Questo aspetto viene continuamente invocato in tutte le sanzioni finora comminate ma termini quali “collaborazione” e “reciproco rispetto” vengono sistematicamente tradotti di fatto in “totale riservatezza” “obbligo di fedeltà” con divieto di critica e di cronaca .

La Cassa di Solidarietà intende contribuire alle spese processuali di Luigi, fa la sua parte per un sostegno economico a fronte della pesante situazione relativa anche al termine della Naspi e mette a disposizione il proprio IBAN: IT92C0103039551000001461615 intestato a “CASSA DI SOLIDARIETA’ TRA FERROVIERI” per raccogliere sottoscrizioni in suo favore. Nella causale specificare “PER LUIGI PUNTORIERO”.

È importante sensibilizzare lavoratori e lavoratrici su questa vicenda all’interno degli impianti, mobilitarsi per Luigi e mostrargli vicinanza promuovendo una rete di solidarietà intorno a lui. L’inasprimento delle sanzioni disciplinari è un dato di fatto, quello che sta capitando a molti colleghi potrebbe capitare ad ognuno di noi; è un imperativo adoperarci per contrastare questa virata repressiva e ostile verso i lavoratori.


   22 marzo 2023                                                                                                                                                                         Il Direttivo della Cassa di Solidarietà





Comunicato N° 2-2023





LICENZIAMENTO ADRIANO PATTI

Il 2023 inizia nel peggiore dei modi per il mondo del lavoro in ferrovia.

Il 3 gennaio 2023 arriva la lettera di “licenziamento con preavviso” al collega macchinista Adriano Patti. Adriano è un macchinista che da qualche anno è passato da FER a Trenitalia TPER. 

Un giorno, in una situazione di degrado dei sistemi di sicurezza per guasto improvviso, si trova, da solo, ad affrontare una situazione delicata, affidata unicamente a lui (stava effettuando un servizio ad Agente Solo, senza quindi quell’importante controllo che avrebbe potuto fornire il secondo macchinista se il servizio fosse stato svolto a Doppio Agente). Su una linea piena di Passaggi a Livello (la Mantova – Modena) gli viene ordinata una Marcia a Vista (MAV) su un PL per mancanza controllo da parte del DCO. Era il terzo di tre PL consecutivi, Adriano confonde il secondo con il terzo ed effettua la MAV su quello regolarmente chiuso, poi riprende la corsa passando, erroneamente, sul PL guasto senza effettuare la prescritta MAV. Il PL era con le sbarre alzate ma fortunatamente non era interessato da traffico veicolare. Il macchinista, rendendosi istantaneamente conto dell’errore commesso, arresta il treno subito dopo e in seguito a contatti con il DCO, non essendoci state conseguenze materiali, veniva autorizzato a proseguire la corsa. Un simile evento, purtroppo, nel corso del tempo si è verificato tante altre volte e mai è stato sanzionato col licenziamento.

Fin qui i fatti.


CONSEGUENZE: 

Ad Adriano viene contestata la mancanza, distaccato dai servizi di macchina e convocato a colloquio. Inizia il percorso previsto dalla COCS: ricomposizione delle competenze (scuola) ed esame finale per la conferma alla qualifica di macchinista in caso di esito positivo.

La violenza arriva il 3 Gennaio 2023, quando a soli DUE giorni dal suddetto esame arriva la lettera di licenziamento con preavviso. È un fatto inaudito perché mai si era sanzionato in questo modo l’errore umano in un inconveniente di esercizio seppur potenzialmente grave che non implica interesse, volontarietà, negligenza di comodo... né del resto il CCNL lo prevede. Vogliamo porre all’attenzione di tutti la gravità di questo estremo provvedimento disciplinare che dimostra in maniera inequivocabile come si tenda a scaricare sul lavoratore le carenze tecnico/organizzative di un sistema ferroviario che punta prioritariamente al profitto a discapito della sicurezza.

Forse avevamo ragione, nello specifico, quando invitavamo i macchinisti a NON accettare ordini di Marcia A Vista sui PL senza la preventiva garanzia di avvenuta protezione lato strada. Se così fosse stato, sicuramente il PL guasto e aperto sarebbe stato comunque fisicamente protetto anche nel malaugurato caso di salto della MAV.

Ci teniamo a sottolineare la grave portata di questo licenziamento che inevitabilmente minerà la tranquillità di ogni ferroviere durante il lavoro sapendo che una mancanza nello svolgimento delle proprie mansioni -può accadere ad ogni lavoratore-, fino a ieri poteva comportare una sanzione conservativa, oggi potrebbe portare al LICENZIAMENTO e quindi, probabilmente, alla perdita di sostentamento per una intera famiglia!

La Cassa di Solidarietà stigmatizza tale provvedimento. 

Colpisce, infine, l’assordante silenzio delle OO.SS. firmatarie di CCNL ed accordi. Lasciar passare in sordina un episodio come questo, rafforza la convinzione nella parte datoriale di poter agire impunemente e costituisce un pericoloso precedente a danno dei lavoratori.   Ci dichiariamo, fin da adesso, a fianco del lavoratore colpito che sosterremo economicamente nell’affrontare le spese legali secondo il nostro statuto e le nostre risorse e sosterremo ogni altra iniziativa in suo favore.  Esortiamo i lavoratori a rigettare tale affronto lanciato sul proprio lavoro e invitiamo i diretti colleghi di Adriano a estendere la rete della solidarietà. 



    02 febbraio 2023                                                                                                                    Il Direttivo della Cassa di Solidarietà





COMUNICATO 1-2023






Constatiamo che con il nuovo anno continuano e si rafforzano i venti gelidi di repressione e

arroganza da parte di Ferrovie; un atteggiamento di attacco nei confronti dei lavoratori, unito alla

necessità di sottolineare una marcata gerarchia e un’assoluta predominanza del proprio ruolo

datoriale.


Un dominio che si intende affermare anche a scapito delle condizioni di lavoro e della sicurezza e

che spinge all’errore umano, spesso conseguenza di una delega che scarica interamente sul

lavoratore eccessivi oneri e responsabilità.


In questo quadro così duro e difficile per la classe lavoratrice, la Cassa di Solidarietà continua a

sostenere chi viene colpito e resiste, chi viene licenziato e non si arrende, chi rivendica il rispetto

delle condizioni di sicurezza e non cede alle pressioni. In una Italia dove, nel 2022, (dati Inail) sono

1.006 i morti sul lavoro da gennaio a novembre, + 22% rispetto al 2021, se si escludono le morti

collegate al Covid; le denunce di infortunio sono 652.000, + 29,8% rispetto al 2021.

Nel 2022 abbiamo sostenuto:

  ⁃ il collega Maurizio Ferri (400 euro come contributo per le spese legali di una

    battaglia intrapresa per il riconoscimento di gravi danni riportati a seguito di un infortunio);

  ⁃ il collega Aldo Dessì (500 euro come contributo per le spese legali in seguito al suo

    licenziamento avvenuto nel gennaio 2020. Con sentenza del marzo 2022 il giudice ne ha

    stabilito il reintegro);

  ⁃ il collega ex macchinista e Rls, Beppe Grillo (260 euro come contributo per le spese

    legali per il ricorso presentato contro la "finestra trimestrale" imposta dall'INPS ai

    lavoratori gravosi, vinto in primo grado).

Rispetto a quello che sta accadendo, ribadiamo la nostra ferma denuncia riguardo alle pesanti

sanzioni comminate ai lavoratori RFI di Viterbo, fino al licenziamento. Con Giulio Cammarata e

Giampaolo Renzoni ci siamo incontrati e confrontati qualche settimana fa. A questo proposito il

Direttivo ha deliberato di sostenere le spese legali di Giulio, licenziato a settembre 2022, di aderire

alla sottoscrizione in suo favore, e di corrispondere un contributo di solidarietà di 1000 euro per

Giampaolo, il collega apprendista al quale non è stato trasformato il contratto a marzo 2022,

riservandosi di intervenire ulteriormente.


Ripartiamo sempre più convinti che la solidarietà tra i lavoratori sia uno strumento fondamentale.

Crediamo che questa rete di sostegno reciproco debba rafforzarsi e per questo invitiamo tutti e

tutte, come di consueto, ad iscriversi e a fare iscrivere.

È importante non restare immobili e reagire compatti e coscienti.


27 gennaio 2023                                                                                              

Il Direttivo della Cassa di Solidarietà


COMUNICATO N° 5/2022




PER GIULIO E GLI ALTRI... 


 Nel comunicato della Cassa del 5 ottobre scorso, abbiamo trattato dei provvedimenti

disciplinari verso i colleghi della manutenzione infrastruttura di Rfi di Viterbo: un

licenziamento per Giulio, giorni di sospensione per 4 lavoratori.


Provvedimenti-rappresaglia, è emerso nel racconto completo dei fatti, che colpiscono

lavoratori per aver chiesto interventi relativi alla sicurezza e rispetto delle regole contro

l'arbitrio aziendale sui turni e gli orari di lavoro. Per la stessa ragione a marzo scorso era

stato “licenziato” anche Giampaolo, un collega apprendista.


È emerso altresì che l'azienda, per giustificare i provvedimenti, semina discredito su

Giulio (e gli altri) con l'obiettivo di isolarlo dal resto dei ferrovieri. Strategie

denigratorie che già abbiamo visto all’opera in altri casi di cui la Cassa si è occupata.


Dobbiamo invece solidarizzare con questi lavoratori, sapere che difendere loro significa

difendere sicurezza, diritti e dignità, che come oggi colpiscono loro, domani, in assenza

di reazioni, colpiranno tutti.


Noi intendiamo fare la nostra parte: per questo intendiamo versare una quota in

sostegno di Giulio, che è ormai senza lavoro, e sostenere ogni iniziativa per respingere

il licenziamento e le altre sanzioni disciplinari, a partire dallo sciopero proclamato per il

16 dicembre.


Per chi vuole dare concretezza economica all’aiuto per Giulio, come per quanti altri

saranno colpiti dalla repressione aziendale, invitiamo tutti e tutte a iscriversi alla Cassa

di solidarietà tra ferrovieri.


12 dicembre 2022                                                                                          

Il direttivo della Cassa di Solidarietà


COMUNICCATO N° 4/2022





SOSTENIAMO I NOSTRI COLLEGHI DELLA MANUTENZIONE RFI DI VITERBO!!!


Il 21 settembre scorso un nostro collega di Viterbo, in servizio presso il Nucleo Manutentivo Armamento da

oltre trent'anni, è stato licenziato in tronco in seguito a una contestazione disciplinare giunta otto mesi dopo i

fatti contestati. Altri 5 colleghi sono stati sospesi da 8 a 10 giorni.

 

A questo proposito ci preme sottolineare alcuni elementi:

- il tempo trascorso tra la contestazione e l’atto del licenziamento e delle sospensioni va ben oltre il

periodo stabilito dalla norma contrattuale;

 

- i lavoratori di quell’impianto avevano precedentemente richiesto ai loro rappresentanti sindacali un

intervento nei confronti dell’azienda su violazioni in materia di sicurezza e sulle pretese aziendali di

avere mano libera in mancanza di accordi territoriali;

 

- il nostro collega licenziato, come gli altri sospesi, in questi 8 mesi ha continuato a lavorare ricoprendo il

ruolo di tecnico della manutenzione (godendo, quindi, implicitamente ed esplicitamente della fiducia

dell’azienda in questo delicato ambito);

 

- nel marzo scorso, un lavoratore con contratto di apprendistato presente durante i fatti, non è stato

confermato (quindi licenziato) senza che si verificassero eventi che motivassero tale decisione.

 

Il collega licenziato è già pronto ad affrontare l’azienda in Tribunale ma, con questo comunicato, ci preme –

oltre che rendere nota la vicenda – esplicitare il nostro convinto e deciso sostegno ai nostri colleghi e ci uniamo

a quanti stanno combattendo per rivendicare con forza e determinazione la loro riassunzione.

 

Oltre ad esprimere tutta la nostra solidarietà, invitiamo tutti e tutte a sostenere questi lavoratori che hanno

subìto il provvedimento gravissimo del licenziamento e della sospensione, atti ritorsivi ed intimidatori che

rappresentano un’arroganza da parte aziendale che ben conosciamo e contro la quale non smetteremo mai di

batterci.

 

Colpiscono uno per educarne cento.

Non lasciarli soli è un imperativo.

La Cassa di Solidarietà tra Ferrovieri è con voi.

 

 

05 ottobre 2022                                                                              

Il Direttivo della Cassa di Solidarietà

COMUNICATO N. 3/2022


DANILO MASCELLONI E’ STATO ASSOLTO DEFINITIVAMENTE!!!


Nell'udienza del 25 gennaio scorso il giudice di primo grado ha pronunciato la sentenza di assoluzione per il

collega macchinista Danilo Mascelloni. Danilo è stato assolto poiché il fatto non costituisce reato e per “l'area

di incertezza inidonea a fondare un giudizio di responsabilità”.

Ricordiamo che il fatto risale al 5 dicembre 2016: una donna di nazionalità cinese è morta, investita dal treno

mentre, dopo aver inseguito i responsabili del furto della sua borsa, effettuava una telefonata (riscontrata dai

tabulati del suo cellulare) presso i binari della linea “Roma Tiburtina -Tivoli”. Il tutto viene ripreso dai video

delle telecamere di sicurezza (immagini senza audio). Il treno del nostro collega transita e 8 minuti dopo, in

direzione contraria, un altro treno la investe. Danilo veniva accusato di aver visto la donna, di aver usato il

fischio (non registrato dalla “scatola nera”) ma di non aver diramato i segnali di allarme previsti dalla

normativa. Il luogo dell'incidente si trova fra due gallerie distanti fra loro 180 metri. È stato accertato

l’azionamento della tromba in arrivo nelle stazioni di Tor Sapienza prima e di Palmiro Togliatti poi, distanti fra

loro 1,7 km. Il tempo di avvistamento a disposizione di Danilo in quel frangente è di non più di 3,5 secondi.

L'addetto di un'azienda contigua al luogo del dramma afferma di aver sentito un “suono” ma il giudice

sottolinea come quel suono potesse essere proprio la tromba azionata nella precedente stazione di Tor Sapienza

– che dista dal luogo dell'incidente solo 340 metri!Inoltre, scrive il giudice, anche se quel suono non fosse stato

quello emesso dalla tromba, si sarebbe potuto trattare del fischio azionato in uscita e in entrata tra le due

gallerie, come previsto dal “Regolamento sui segnali”. Impossibile quindi, scrive, dimostrare che fosse in

conseguenza dell’avvistamento della ragazza. Oltre a ciò, le motrici non sono mai state messe sotto sequestro e

l'angolo visuale, durante la condotta, potrebbe aver impedito a Danilo di vedere la donna. In ultimo, Danilo

poteva, in quei pochi secondi a disposizione, avere lo sguardo rivolto in basso, verso la strumentazione o verso

il tablet, per consultare la traccia oraria.Nella sentenza si precisa che l’assoluzione è determinata dalla

mancanza di prove “oltre ogni ragionevole dubbio” atte ad accertare “la colpa contestata all’imputato”. Il

giudice scrive ripetutamente “area di incertezza”, “area del dubbio”, “oggettivo margine di incertezza” e tale

impossibilità a determinare “il contestato elemento soggettivo della colpa” ha portato alla sentenza di cui diamo

conto.

Danilo, che ha sempre affermato di non aver visto la donna sui binari, può finalmente tirare un sospiro di

sollievo, dopo 6 anni di ansia e preoccupazione: la sentenza non è stata impugnata dalle controparti nei termini

di legge, dunque l'assoluzione è definitiva! Gli investimenti causati dai treni, oltre ad essere tragedie per chi li

subisce e per i familiari (ai quali va tutta la nostra solidarietà) sono motivo di grande stress per i macchinisti, a

conferma di quanto questo lavoro sia usurante.

La Cassa di Solidarietà ha contribuito alle spese legali di Danilo assistito dall’Avv. Pierluigi Gemma, nella

parte non coperta dalla tutela legale da CCNL, ovvero alcune spese relative alle perizie del consulente tecnico

di parte di Danilo, Ing. Maurizio Orsini, importanti per accertare i fatti. La Cassa ha inoltre cercato di sostenere

Danilo anche in termini di vicinanza e supporto. Grande infatti è stata la diffusione tra i colleghi del sostegno

nella vicenda. Un grande grazie va quindi a tutti/e coloro che hanno affiancato Danilo e sostenuto la Cassa.


16 maggio 2022                                                                                   

Il Direttivo della Cassa di Solidarietà




COMUNICATO 2-2022


Il direttivo della Cassa di Solidarietà tra ferrovieri, in relazione alla grave situazione

internazionale, dando seguito a quanto riportato sul verbale N. 4-2022 della riunione 

del Consiglio Direttivo del 17 marzo 2022, dichiara la propria intenzione di sostenere i

ferrovieri che dovessero subire sanzioni o ritorsioni aziendali per essersi opposti a

lavorare con convogli adibiti al trasporto di armamenti destinati ad alimentare la guerra

Russo-Ucraina.


Il direttivo della Cassa di Solidarietà.



COMUNICATO 1/2022

 

Come ogni anno, ecco il primo comunicato con il consueto resoconto dell’attività della Cassa di Solidarietà nei dodici mesi appena trascorsi.

 

La situazione del mondo del lavoro è pesantissima. Le denunce di infortunio sono aumentate, così come il numero delle vittime: oltre tre persone al giorno (uno ogni 8 ore) non sono più tornate a casa dal lavoro. Altre migliaia muoiono per amianto e sostanze nocive. Anche per questo siamo sempre più convinti che i lavoratori debbano unirsi e lottare per la sicurezza, la salute, la dignità e i diritti.

E pensiamo che uno strumento come la Cassa di Solidarietà possa contribuire a questo legame e a sostenere i lavoratori che producono iniziative e si battono nei luoghi di lavoro.

 

In questo anno, costellato da licenziamenti di massa, morti sul e da lavoro, licenziamenti disciplinari e forme repressive di ogni tipo, la pandemia (per come è stata gestita) ha creato ulteriore divisione fra i lavoratori e non solo.

In questo scenario è stata invece reale e tangibile la solidarietà da parte di tanti ferrovieri e ferroviere, lavoratori, cittadini, associazioni e realtà sindacali, sociali e politiche nei confronti dei nostri 6 colleghi Rls esclusi come parte civile dal processo di Viareggio. Come Cassa  avevamo invitato ad aderire alla sottoscrizione promossa per far fronte al pagamento dell’abnorme cifra di circa 80.000 euro a titolo di spese legali che i Rls sono stati condannati a pagare dopo la sentenza della Corte di Cassazione di Roma dell' 8 gennaio 2021. La straordinaria adesione ha permesso di raggiungere una quota ben superiore a quella richiesta.

I Rls hanno deciso (come da loro stessi già annunciato a giugno) di versare la cifra eccedente alla Cassa. Il totale attualmente presente sul c/c ammonta quindi a € 118.620,00.

A loro va il nostro ringraziamento per aver concretizzato quel valore in cui crediamo così tanto: la solidarietà.

 

Grazie al contributo di tutti gli iscritti e le iscritte, nel 2021 abbiamo sostenuto

-       il collega macchinista Maurizio Ferri (700 euro a titolo di contributo per le spese legali per il ricorso legale presentato in seguito ad un grave infortunio che gli ha procurato pesanti danni permanenti);

-       il collega macchinista Danilo Mascelloni (1.122 euro per rimborso spese di perizia tecnica), la prossima udienza del processo si terrà il 25 gennaio;

-       Bruno Bellomonte – il capostazione sardo al quale è stato richiesto un ulteriore pagamento di spese legali in seguito ai processi che lo hanno ingiustamente coinvolto (5.000 euro); Bruno ha richiesto un prestito, ma sostenere Bruno, per quanto ha affrontato e fatto in passato - anche per la Cassa - per noi è un dovere-piacere;

-       la Cassa di resistenza del Collettivo lavoratori della GKN di Campi Bisenzio (Fi) in lotta contro i vergognosi licenziamenti decisi dai vertici aziendali (versamento di 500 euro);

-        Dante De Angelis, al quale abbiamo rimborsato parte delle spese legali a fronte di ricorsi contro le sanzioni comminate (3.680 euro).

Infine, Abbiamo voluto far sentire la nostra vicinanza alla famiglia, in difficoltà anche economica, del collega Bernardo Papaccio (deceduto improvvisamente) con un contributo di 2.000 euro e a Sara Nucera, giovane capotreno vittima di un grave incidente stradale, devolvendo 1.000 euro in suo favore.

 

Ci teniamo a ribadire il nostro più grande grazie anche ai nuovi iscritti e iscritte che hanno raccolto il nostro appello e a loro ribadiamo il nostro benvenuto! In Ferrovia c’è stato un gran ricambio generazionale e vorremmo entrare in contatto con i nuovi arrivati e arrivate e rendere questa realtà sempre più importante e duratura. Per qualsiasi informazione potete scriverci (cassadisolidarieta@gmail.com) e per eventuali iscrizioni potete andare sul nostro sito (www.casofs.org).

 

ATTENZIONE!

CAMBIANO LE COORDINATE BANCARIE PER I VERSAMENTI ALLA CASSA.

 

Infine, vi informiamo della modifica del codice IBAN della Cassa di Solidarietà. Abbiamo infatti dovuto costituire una associazione poiché mantenere l’intestazione del conto corrente ad una persona fisica avrebbe determinato pesanti oneri di tipo fiscale (e non solo) per il titolare del conto stesso. Da ora in poi, quindi, vi invitiamo a versare le quote sul conto corrente bancario appositamente dedicato, con IBAN: IT92C 01030 39551 00000 1461615 intestato a “ Cassa di Solidarietà tra ferrovieri ” presso la banca Monte dei Paschi di Siena a Ciampino. Il precedente conto corrente postale verrà successivamente chiuso.

 

Auguri a tutti e tutte per un 2022 un po’ più sereno ma soprattutto più SICURO.

 

 

Ciampino, 13 gennaio 2022

 Il direttivo della Cassa di Solidarietà.






COMUNICATO 3/2021


SOSTENIAMO I RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA!


Continua la campagna di solidarietà e sottoscrizione per Alessandro, Beppe, Dante,

Filippo, Enzo, Maurizio: i 6 ferrovieri e Rls estromessi da parte civile a seguito della sentenza di

Cassazione dell'8 gennaio scorso sulla strage di Viareggio del 29 giugno 2009 e condannati

quindi a risarcire le spese legali agli imputati e a pagare le spese processuali di Cassazione, per

circa 80.000 euro! Come Cassa di Solidarietà tra Ferrovieri ci siamo da subito messi a disposizione dei 6 Rls, anche per alleggerirne la preoccupazione e permettere loro di affrontare la vicenda con maggior serenità; la Cassa è nata ed esiste per dare sostegno a chi si espone e si batte per la sicurezza collettiva. Come hanno fatto i nostri colleghi Rls, presentandosi parte civile nel processo per la verità e l'accertamento delle responsabilità relativamente alla strage di Viareggio.

La sentenza di Cassazione costituisce un chiaro messaggio verso le rappresentanze dei

lavoratori, verso ogni singolo delegato e attivista: non azzardatevi a riprovarci o ci saranno

pesanti conseguenze! I contributi economici che stanno giungendo da parte di ferrovieri, lavoratori e lavoratrici, associazioni, componenti sindacali, singoli cittadini/e, accompagnati da comunicati e messaggi di sostegno umano, sindacale e politico, sono la miglior risposta collettiva a chi pensa di intimidire, scoraggiare e far desistere chiunque dalla lotta per la Sicurezza e Salute! Invitiamo, a sottoscrivere per i Rls:


C/C postale, IBAN: IT96V0760103200001053269260

intestato a Dante De Angelis

causale: “Contributo di solidarietà per spese legali e processuali RLS Processo Viareggio”.


Infine, ribadiamo il nostro appello a sostenere la Cassa di solidarietà, iscrivendosi o rinnovando

l'iscrizione: questo ci permetterà di intervenire ancora e in modo sempre più incisivo a favore di chi lotta e subisce azioni repressive come quella alla quale sono stati sottoposti i RLS.


18 aprile 2021                                                                            

Il Direttivo della Cassa di Solidarietà




Strage di Viareggio: dalla Cassazione una sentenza politica, anche contro i lavoratori.

La sicurezza si paga: per noi semplici RLS quasi 80.000 euro di spese legali.


         La Campagna di sostegno prosegue


                     Rendiconto al 10 aprile 2021 dei sottoscrittori su Conto Corrente Banco Posta

                IBAN: IT96V0760103200001053269260 intestato a Dante De Angelis

                      e sulla Piattaforma Produzioni dal Basso Progetto “La sicurezza si paga!”


               Quelli che seguono sono il rendiconto delle somme raccolte dal 30 marzo 2021 al 10 aprile

            2021 e gli elenchi dei tantissimi ferrovieri, lavoratori, cittadini, associazioni, comitati e

               realtà sindacali che hanno aderito al nostro appello pubblico per sostenere le spese legali e

               processuali che siamo stati chiamati a sostenere nel procedimento penale per la strage di

               Viareggio, a cui abbiamo partecipato nella qualità di parti civili.

              Grazie a tutti voi la somma raccolta con la sottoscrizione ha raggiunto i 51.478,55 Euro, A

             questo va aggiunto quanto messo immediatamente a disposizione dalla “Cassa di

              Solidarietà tra ferrovieri” che ci ha permesso una maggior serenità nell'affrontare questa

              vicenda. Ai responsabili e a tutti gli associati della Cassa dobbiamo una gratitudine

              particolare per la grande generosità e consapevolezza politica e sociale dimostrata per il

              sostegno offerto nell'immediatezza, sia sul piano morale che nell'organizzazione di questa

              sottoscrizione pubblica. 

              Siamo profondamente colpiti dalla solidarietà che in tantissimi ci state dimostrando con il

              vostro contributo. Mai avremmo immaginato che a poco più di 10 giorni dall’inizio della

              raccolta, potessimo vedere questo risultato.

              Il prossimo rendiconto lo pubblicheremo il Primo Maggio – Festa dei Lavoratori -

              augurandoci di poter annunciare, proprio quel giorno, il raggiungimento dell'obbiettivo.

              Ancora un grande grazie a tutti e tutte voi.

                       

                                    Alessandro, Dante, Filippo, Giuseppe, Maurizio e Vincenzo

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 527 movimenti contabili in entrata per oltre 1000 partecipanti - che hanno aderito alla sottoscrizione a favore degli RLS costituiti parte civile nel processo per la strage di Viareggio per le spese legali e processuali, a seguito dell'appello lanciato il 30 marzo 2021. 




COMUNICATO 2/2021

Sicuramente è ancora ben impresso nella mente di tutte e tutti l’incidente accaduto nel dicembre del

2016 quando una ragazza di nazionalità cinese, inseguendo sui binari della ferrovia dei ladri che le

avevano rubato la borsa, ha perso la vita investita dal treno in transito in quel momento.

In seguito a quella vicenda il nostro collega macchinista di Roma, Danilo Mascelloni, si trova

attualmente sotto processo con l’accusa di aver precedentemente visto la ragazza sulla sede 

ferroviaria e di non aver messo in atto la procedura di lancio del segnale di emergenza.


Danilo ha sempre negato con fermezza ogni addebito ed ora è costretto a difendersi 

in una causa legale lunga e costosa che lo vede indagato per omicidio colposo.


Abbiamo già emesso un comunicato per dare conto di questa assurda situazione nel 2018 e già allora ci

eravamo resi disponibili a sostenere economicamente il nostro collega.

A questo proposito, rendiamo noto agli iscritte e alle iscritte che la settimana scorsa abbiamo sottoscritto

un contributo di 560€ per le spese di viaggio da versare al suo perito (che non risiede a Roma) e che collabora

alla sua difesa.

Purtroppo il giudice che presiede la causa presso il tribunale di Roma non ha ritenuto di avvisare le parti

della difesa relativamente ad uno slittamento dell’udienza – che si sarebbe dovuta tenere il 4 marzo – al

prossimo 6 aprile.


Abbiamo comunque mantenuto l’impegno preso con Danilo e deciso quindi di corrispondere ugualmente

l’importo (dato che quanto accaduto non è responsabilità né del perito, né del nostro collega).


Restiamo esterrefatti dal comportamento così negligente da parte degli Uffici Giudiziari del nostro Stato

che colpevolmente trascurano il cittadino/lavoratore già pesantemente colpito dal caso.

Non solo in una situazione del genere un lavoratore deve provvedere in totale solitudine alla propria

difesa (anche quando si trovi nell’esercizio delle sue mansioni lavorative al momento dell’evento), ma

viene addirittura penalizzato da un sistema giudiziario sempre più elitario che non solo estromette i

lavoratori come parti civili in processi come quello di Viareggio e di Pioltello ma non ritiene nemmeno di

informare le parti coinvolte rispetto a una diversa calendarizzazione delle udienze, arrecando, oltretutto,

gravi danni economici ai lavoratori.

Cogliamo l’occasione per denunciare quanto accaduto e, nel rinnovare il nostro supporto a Danilo,


invitiamo tutti e tutte ad iscriversi alla Cassa di Solidarietà dandogli più forza rendendola capace di

essere al fianco di tutti.


6 marzo, 2021                                                                                              

 Il direttivo della Cassa di Solidarietà





COMUNICATO 1/2021


Il 2020 è stato l'anno del dilagare della pandemia da Coronavirus, che continua e si aggrava, con gli ormai

oltre 95.000 morti di cui 382 fra gli operatori sanitari.

Durante questo anno pandemico tanti lavoratori sono stati obbligati a scegliere tra lavoro e salute: in numerosi

settori si continua ad operare senza che alcun cambiamento sostanziale sia avvenuto nei luoghi di lavoro e si

assiste alla vergognosa condizione di chi denuncia nascosto da cappucci o di spalle per evitare rappresaglie e

licenziamenti (puntualmente verificatisi per chi lo ha fatto pubblicamente).

Il 2021 è iniziato con la scandalosa sentenza “cancella-condanne” della Cassazione dell' 8 gennaio sulla strage

di Viareggio: cancellato l'incidente sul lavoro, di conseguenza prescritto l'omicidio colposo e assolte tutte le

società e imprese, eliminati come parte civile (insieme ai sindacati) i Rappresentanti dei Lavoratori alla

Sicurezza (Rls), con il conseguente pagamento delle ingenti spese legali. La Cassa si è già attivata e sta

predisponendo quanto necessita per far conoscere la situazione e sviluppare la più ampia solidarietà per far

fronte alle spese. Per quanto riguarda i Rls, sottolineiamo il recente provvedimento ritorsivo e punitivo verso

il macchinista e Rls di Bologna Luciano Ciriello, reo di essersi sempre battuto nell'interesse dei lavoratori e

aver richiesto (e ottenuto) l'intervento dell'ASL.

Le battaglie di quanti lottano per sicurezza e diritti non si sono fermate (nonostante tutto) e quest’anno

abbiamo contribuito al pagamento delle ingenti spese processuali per il capotreno Sandro Giuliani (1000

euro), abbiamo versato 1000 euro alla famiglia del nostro caro collega e attivista Michele Antognoli, che ci ha

lasciato la scorsa estate, e abbiamo sottoscritto 250 euro al collega Maurizio Ferri, colpito da seri problemi di

salute.

QUESTO PRIMO COMUNICATO DEL 2021 È RIVOLTO A TUTTI E TUTTE

MA CON UNA SPECIALE DEDICA PER I GIOVANI E I NUOVI ASSUNTI:

vorremmo farvi sapere che la Cassa di Solidarietà è uno strumento prezioso costituito da ferrovieri come voi,

affinché la paura di denunciare la mancanza di sicurezza sui luoghi di lavoro non abbia il sopravvento.

Tutto questo avviene con l’arma della solidarietà, perché crediamo che nessuno debba essere lasciato solo e

sottolineiamo, che quando l’azienda colpisce con la repressione e le sanzioni disciplinari, la Cassa di

Solidarietà è sempre al fianco di chi non abbassa la testa.

Per iscriversi è sufficiente un versamento di 5 euro mensili contattando i referenti nei vostri impianti oppure

tramite il sito www.casofs.org o con una mail a cassadisolidarieta@gmail.com.

Vogliamo lanciare una campagna di adesioni per far sì che questa importante eredità tragga nuovo impulso

dall'entusiasmo e creatività dei giovani colleghi; crediamo che gli obiettivi per lavorare in sicurezza si possano

raggiungere insieme, attraverso il passaggio di conoscenze preziose dai più anziani ai più giovani e grazie al

confronto e al sostegno reciproco.

Iscrivetevi e fate iscrivere perché, come dice il nostro motto, 

LA SOLIDARIETÁ È IL PRIMO PASSO VERSO LA LIBERTÁ.

Vi aspettiamo!


24 febbraio 2021                                                                                                         

Il Direttivo della Cassa di Solidarietà





Cosa è la Cassa di solidarietà tra ferrovieri? 


La Cassa di solidarietà tra ferrovieri nasce nel 2006, dalla lotta condotta attraverso l'Assemblea Nazionale dei Ferrovieri, per il reintegro di Dante De Angelis, licenziato per essersi rifiutato di guidare un treno attrezzato con il pedale “a uomo morto” e dei 4 ferrovieri licenziati in seguito alla trasmissione Report che denunciava gravi problemi di sicurezza. Una volta vinta la battaglia con la riassunzione dei 5 nostri colleghi, abbiamo sviluppato quello strumento di sostegno e solidarietà trasformandolo in una Cassa permanente. 


La Cassa ha nel suo Statuto il sostegno (in particolare per le spese legali) di delegati, rls, attivisti e lavoratori colpiti dalla repressione per il loro intervento sulla sicurezza. In ferrovia abbiamo tante e tante sanzioni disciplinari, e quelle relative alla pretesa di sicurezza, alla denuncia della sua mancanza, sono le più corpose fino al licenziamento, come per Dante, per il capotreno Sandro Giuliani, fino a quello di Riccardo Antonini, licenziato per essersi messo a disposizione, gratuitamente, dei familiari delle vittime del disastro ferroviario di Viareggio. 


In questi anni è cresciuta con contributi di 5 euro mensili di tanti ferrovieri ma anche non, come i familiari e cittadini di Viareggio, o lavoratori di altre realtà che hanno capito che chi difende la sicurezza è un patrimonio della collettività. Tanti in questi anni gli interventi verso i ferrovieri. Fra gli altri, il sostegno alle spese legali di alcuni colleghi apprendisti, licenziati nel 2010, o il sostegno a Bruno Bellomonte, capostazione di Sassari, protagonista di tante lotte, sospeso dall'azienda a tempo indeterminato per accuse relative a procedimenti estranei alla ferrovia per i quali era stato precedentemente scagionato. Bruno ha, una volta in pensione, voluto rendere alla Cassa i contributi. Abbiamo partecipato, e intendiamo continuare, alle spese legali di Danilo Mascelloni, macchinista accusato di non aver inviato il segnale di emergenza per la morte di una ragazza orientale investita da un treno mentre inseguiva gli scippatori della propria borsa. La Cassa è anche intervenuta in favore di familiari di cari colleghi ferrovieri che ci hanno lasciato. 


Ma ha sottoscritto anche per i non "strettamente" ferrovieri, come la moglie del macchinista morto nel disastro di Crevalcore, o i lavoratori dei Treni Notte licenziati, o gli autisti ATM genovesi. La Cassa ha sottoscritto a sostegno degli ex operai del Pignone di Massa condannati in Cassazione, dopo aver ricorso per i danni da amianto, al pagamento di forti spese processuali. 


La Cassa è intervenuta per provvedere alle spese legali dei Rappresentanti dei Lavoratori alla Sicurezza (RLS) parte civile nel processo per la strage di Viareggio (l'8 gennaio 2021 la sentenza di Cassazione) e in quello per la morte del macchinista Solinas schiantatosi con il treno in Sardegna contro un masso franato sulla ferrovia.


La Cassa ha una funzione di supporto molto importante, economico, ma anche sindacale, sociale, umano. Sappiamo come sempre più spesso vanno le sentenze, ma non ci fermiamo: la lotta per la sicurezza e la salute viene prima di ogni contratto, ogni legge, ogni “accordo”. Poiché l'attacco e le pretese verso i lavoratori si fanno sempre più forti e i colleghi che non si piegano ci auguriamo aumentino ancora, le richieste di sostegno cresceranno e vorremmo avere la forza di soddisfarle tutte, in maniera sempre più puntuale. 


Il regolamento della Cassa, le modalità di iscrizione, i comunicati, sono su questo sito. 


I versamenti vanno intestati solo a Marco Crociati sul c/c postale 71092852 o tramite bonifico bancario o postale su Iban IT10N0760103200000071092852. Sulla causale specificare il numero delle quote versate. 

Per iscriversi e contribuire rivolgersi anche ai referenti di zona. 


La solidarietà è il primo passo verso la libertà.

 

  dicembre 2020                                                                              Il Direttivo della Cassa di Solidarietà


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ENTRA A FAR PARTE DEL DIRETTIVO DELLA "CASSA DI SOLIDARIETÀ" IL MACCHINISTA

  

ALESSANDRO MERULLI


BENVENUTO ALESSANDRO. "PER FORTUNA ANCORA SIAMO IN TANTI A CREDERE NELLA SOLIDARIETÀ TRA LAVORATORI"

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Michele ci ha lasciato

Giovedì 19 agosto il nostro collega, amico e compagno di lotte Michele Antognoli,

 macchinista della regionale di Pisa, se n'è andato, dopo una malattia feroce, che

 non gli ha lasciato scampo. Ne siamo addolorati. Michele avrebbe compiuto 38 anni a dicembre. 

 Una grave perdita per tutti noi. Attivista di base, si è sempre schierato e battuto per gli interessi 

 dei lavoratori e delle lavoratrici; era impegnato sui temi della sicurezza sul lavoro in ferrovia,

 seguiva gli sviluppi e la mobilitazione sulla strage di Viareggio ed è stato spesso

 presente a manifestazioni e iniziative, era sensibile ai temi della solidarietà

 come dimostra la sua adesione alla nostra Cassa di Solidarietà.

 Questa Cassa, in cui lui ha creduto, ha stabilito un contributo per la sua famiglia

 (la moglie Giulia e le sue due figlie) che versiamo sul C.C. A lui dedicato dai

 colleghi e attivisti toscani.

 Chi vuole può versare sul Conto intestato a:

 Valentina Pozzi presso Banca Etica, IBAN: IT38 R050 1802 8000 0001 6964 801

 CAUSALE: “dedicato a Michele”

 Ci uniamo agli amici, ai colleghi e alle colleghe, stringendoci alla sua famiglia.

 Ciao Michele.


26 agosto 2020                                                                                                                          Il Direttivo della Cassa di solidarietà 


“La solidarietà è il primo passo verso la libertà”


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COMUNICATO 1/2020

Questo primo comunicato del 2020 esce dopo il disastro di Livraga, nel quale sono morti due colleghi macchinisti, Giuseppe e Mario. Solo 3 giorni prima, a Benevento, un operaio di 58 anni, è caduto da un'impalcatura mentre stava lavorando in un cantiere all'interno della stazione. Intanto, il 27 febbraio, è arrivata la sentenza dell'Appello bis contro il licenziamento di Silvio Lorenzoni: il licenziamento è stato riconosciuto illegittimo, ma con un risarcimento di solo 22 mensilità, come da Legge Fornero, non la riassunzione! In un momento storico in cui, in qualunque ambito istituzionale si sente (solo) dichiarare la SICUREZZA una priorità, la Cassa di Solidarietà tra Ferrovieri è qui a testimoniare come chi persegue realmente questo

obiettivo venga pesantemente sanzionato e sia spesso costretto a ricorrere in Tribunale per vedere riconosciuta la legittimità della propria condotta, pagando alti costi personali.

Per questi motivi nell’anno trascorso abbiamo sostenuto, con un contributo di: 1.880 euro per le spese legali, il collega macchinista Greco: respinto in primo grado il suo ricorso contro le sospensioni per non aver eseguito manovre ritenute pericolose; 1.000 euro per l'avvocato che rappresenta i RLS nel processo sulla strage di Viareggio del 29 giugno 2009; 500 euro per le spese legali di Dante De Angelis che deve contrastare una serie di sanzioni; 700 euro per il collega di Ferservizi Luigi Puntoriero, attivista sindacale che ha denunciato le irregolarità di una galleria in Puglia; 965 euro per il macchinista Danilo Mascelloni, accusato di non aver inviato il segnale di emergenza per la morte di una giovane orientale investita da un treno mentre inseguiva gli autori dello scippo della propria valigia; 1.000 euro per gli operai della fabbrica “Pignone” di Massa Centro che, dopo aver visto morire a decine i loro compagni di lavoro, in seguito al rigetto del ricorso presentato, si sono visti addebitare spese legali di 4000 euro ciascuno! Presto verseremo 9.000 euro in favore del capotreno Sandro Giuliani di Roma che, oltre alla conferma del licenziamento avvenuta nel processo di appello bis, si è pure visto addebitare tale somma per le spese legali (!!!).

Stiamo seguendo la vicenda di Stefano Pennacchietti, RLS e operaio di RFI di Roma; il nostro collega sta affrontando una ricorso per respingere le sospensioni comminategli per essere intervenuto su lavorazioni alla linea elettrica da parte di ditte in appalto in mancanza delle minime misure e dotazioni di sicurezza.

Ci teniamo però anche a sottolineare quanto la Solidarietà tra lavoratori e quanto la consapevolezza che un tale strumento sia importante sia stato ribadito da fatti concreti: abbiamo ricevuto 500 euro dalla RSU dell'azienda metalmeccanica “Perini” di Lucca e un totale di 1.150 euro da colleghi e pensionati. Questo ci rende sempre più convinti che di questa SOLIDARIETÁ ci sia sempre più bisogno; per chi si ritrova ad affrontare situazioni come quelle sopra elencate la vicinanza e il sostegno sono fondamentali, perché chi rivendica sicurezza a tutela della collettività NON DEVE SENTIRSI SOLO.

Al momento, il saldo del c/c è di 34.000 euro.

Concludiamo quindi questo primo comunicato del 2020 ringraziando tutti gli iscritti e quanti (ci auguriamo) si iscriveranno.


La solidarietà è il primo passo verso la libertà!


3 marzo 2020                                                                                Il Direttivo della Cassa di Solidarietà







COMUNICATO N. 6



Confermato nell'appello-bis il licenziamento di Sandro Giuliani.


Il 2 dicembre scorso si è tenuta la seconda e ultima udienza alla Corte di Appello del Tribunale di

Roma contro il licenziamento del nostro collega Sandro Giuliani. La Cassazione aveva infatti

rimandato alla Corte di Appello per valutare se il licenziamento era proporzionato ai fatti che gli

erano contestati o se non fosse più adeguata una sanzione conservativa (giorni di sospensione). La Corte di Appello non ha tenuto in alcun conto neanche le indicazioni fornite dalla Cassazione.

Sandro è stato licenziato nel gennaio del 2011 per aver difeso la sicurezza e, più precisamente, per aver contrastato l'agente solo alla guida dei treni.

Da quel momento, come Cassa, abbiamo sostenuto Sandro, in particolare le spese legali per

affrontare tutti i gradi di giudizio. Ora la Corte di Appello di Roma, oltre a confermare il

licenziamento di Sandro, lo condanna anche al pagamento di tutte le spese legali: 9.000 euro!!

Questo a causa della Legge Orlando del 2014, che abolisce la compensazione delle spese per il

lavoratore se la causa è sfavorevole. È più che evidente l'intento di scoraggiare i lavoratori colpiti da procedimenti disciplinari dal ricorrere per sanzioni disciplinari fino al licenziamento.

La Cassa di Solidarietà acquista un significato e un'importanza ancora maggiore per impedire che i lavoratori colpiti si scoraggino e rinuncino a impugnare i provvedimenti che li colpiscono.

Abbiamo deciso di coprire per intero anche queste ingenti spese a cui Sandro è stato condannato.

Chiediamo però a tutti di collaborare al sostegno della Cassa, che diventa sempre più preziosa e

necessaria, iscrivendosi, rinnovando l'iscrizione, sottoscrivendo comunque.

Cogliamo l'occasione per augurare un buon 2020 a tutti e tutte, un anno di crescente solidarietà,

consapevolezza, partecipazione.


“La Solidarietà è il primo passo verso la Libertà”

                                                                                      

21 Dicembre 2019                                                                     Il Direttivo della Cassa di solidarietà



COMUNICATO 4/2019


Lettera agli operai del Pignone di Massa - Sottoscrizione “Davide contro Golia”


Cari operai dell'ex Pignone di Massa, sappiamo che 21 di voi, a partire dal 2003 hanno avviato cause contro la fabbrica Nuovo Pignone. Nel 2017, dopo esiti alterni, la Cassazione ha respinto il ricorso, con una contestatissima sentenza che vi condanna a pagare le spese legali, 91.000 euro - circa 4.000 euro a testa!! (dal 2014, infatti, per la Legge Orlando, non vengono più compensate le spese per la parte debole, i lavoratori, ma se perdono pagano tutte le spese). Il ricorso presentato era per il riconoscimento del “danno morale”, popolarmente detto “danno da paura”: tutta la vita con l'incubo che all'improvviso si presenti la terribile malattia da amianto, il mesotelioma, dopo aver visto morire uno a uno tanti vostri colleghi. Allora, insieme avete iniziato una raccolta fondi, nominata “Davide contro Golia”, con sottoscrizione online ed attraverso un conto aperto appositamente. Grazie a questo lavoro, all'informazione sui giornali, l'azienda recentemente vi ha proposto di pagare 800 euro a testa, il 20% della cifra prevista, con il vincolo di versare tale somma ad associazioni che si occupano di cura di malattie tumorali o collegate all'amianto!! (cioè, si muore di amianto per aver lavorato in un'azienda che non vi riconosce niente e però vi impone di versare quei soldi a chi cura i tumori da amianto!!?). 4 dei 21 hanno accettato, gli altri 17 hanno rifiutato, sintetizzando con “si vogliono anche far belli con i nostri soldi...”. Chiedete la cancellazione totale: “per noi è una battaglia di dignità - dite - non baratteremo questa con i soldi. Se c'è da pagare, pagheremo. Ma non alle spalle dei morti”. Ecco, rispondiamo al vostro appello che riguarda proprio la sicurezza e la salute, un appello di chi si batte per avere riconosciuti i diritti dei lavoratori, la loro dignità, di chi è vivo e di chi è morto per l'amianto... I temi sono quelli per cui da 13 anni esiste la nostra Cassa, nata e cresciuta per essere pronta a sostenere, anche economicamente, chi si batte per la sicurezza e la salute in ferrovia, i diritti, la dignità e per questo è colpito dalla repressione fino al licenziamento. Il vostro caso non rientra nell'ambito ferroviario, ma è così alto e significativo che, come già accaduto in

passato per altri casi, interveniamo a sostenervi per come ne siamo capaci, con la sottoscrizione di 1.000 euro. Inoltre abbiamo, come Cassa, da poco (e per la terza volta!) ricevuto una quota da parte della Rsu degli operai della “Fabio Perini” di Lucca, fabbrica metalmeccanica, come metalmeccanica era la Pignone... Infine riportiamo gli estremi per chi, leggendo, voglia contribuire, iscritto o meno alla nostra Cassa: 

tramite piattaforma online Gofoundme – “Davide contro Golia”, oppure tramite c/c, 

iban  IT21D0200824502000105587429.


“La solidarietà è il primo passo verso la libertà”

   

2 luglio 2019                                                                              Il Direttivo della Cassa di solidarietà


COMUNICATO 3 - 2019


GRAZIE DI CUORE AI LAVORATORI DELLA “PERINI” DI LUCCA


Con questo comunicato vogliamo esprimere un sentito ringraziamento ai lavoratori

della fabbrica metalmeccanica di Lucca che hanno deciso di devolvere un contributo di

500 euro alla Cassa di Solidarietà, prelevandolo dal Fondo Sociale dei dipendenti.

Questi gesti esprimono la fiducia nella Cassa come strumento di sostegno per quanti

continuano a combattere contro lo strapotere aziendale in tutti i comparti del mondo

del lavoro.

Gesti come questo fanno emergere quella consapevolezza per una solidarietà tra

lavoratori che trascende il singolo settore e realizza compiutamente quell’unità di lotta

che è l’unica strada percorribile per far fronte alle realtà di sfruttamento e di diniego

dei diritti fondamentali di tutti.

Fiducia e coraggio sono state e saranno sempre le parole chiave di realtà come quella

della Cassa che continua ad esistere anche e soprattutto grazie ai contributi degli

iscritti e di tanti che ci hanno dato il loro supporto in maniera concreta, come i

lavoratori della Perini.

Un grande abbraccio da parte del Direttivo e degli iscritti nell’attesa di potervi

ringraziare di persona quanto prima.


La solidarietà è il primo passo verso la libertà!


16 maggio 2019                                                                           Il Direttivo della Cassa di Solidarietà




COMUNICATO 2 – 2019




LA CASSA SOSTIENE STEFANO! 


Stefano Pennacchietti è un addetto alla manutenzione di RFI, Rsu e Rls con sede di Lavoro a Roma Tuscolana. Proprio in stazione ha visto un operaio di una ditta (ISAM) arrampicato su un albero, senza alcuna protezione, che con una motosega tagliava i rami che cadevano sul marciapiede del binario 1 e sulla fune di guardia della linea elettrica a 3.000 V (la foto dice tutto). Stefano è intervenuto per porre fine a questa attività ad alto rischio per i lavoratori e i viaggiatori. Ma, indovinate? La direzione territoriale di Roma di RFI invece di chiedere conto alla ditta responsabile dell’esecuzione dei lavori e rendere merito a questo Rls (acronimo, lo vogliamo sottolineare, di RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA!!!), lo sanziona con un pesantissima lettera di contestazione, accusandolo di aver fatto sospendere i lavori e comminandogli ben 10 GIORNI DI SOSPENSIONE!!!

Un fatto analogo era già avvenuto un anno fa (Stefano aveva fatto sospendere una lavorazione pericolosa) e in quel caso RFI gli aveva comminato 5 giorni di sospensione.

È evidente ormai, dopo i tanti “nostri” licenziati, sospesi e perseguiti per la sicurezza, che per lorsignori chi difende concretamente la sicurezza è una minaccia...

È altrettanto evidente quanto sono preziosi i Rls, gli attivisti, i lavoratori come Stefano che, consapevoli delle probabili conseguenze in termini di sanzioni, non rinunciano al loro ruolo di difesa intransigente della sicurezza di lavoratori e cittadini.

Pensiamo che quanti ricoprono un ruolo nel rappresentare gli interessi fondamentali dei lavoratori e dei cittadini debbano assumersi le proprie responsabilità, e di questo chiederemo loro conto perché mentre tutti i giorni si parla di tremenda deriva dei morti sul lavoro che va assolutamente arginata, chi si sforza in ogni modo di farlo rischia il posto di lavoro.

LA CASSA SOSTIENE INCONDIZIONATAMENTE STEFANO, ED È PRONTA, FIN DA ORA A

CONTRIBUIRE ALLE SPESE NECESSARIE A CONTRASTARE, ANCHE LEGALMENTE,

QUESTI INACCETTABILE SOPRUSI.


La solidarietà è il primo passo verso la libertà!


15 Maggio 2019                                                                           Il Direttivo della Cassa di Solidarietà


COMUNICATO 1/2019


Gli anni passano, le battaglie continuano e continua l'attività della Cassa di Solidarietà tra Ferrovieri; 

nel 2018 appena concluso abbiamo sostenuto:

Riccardo Antonini, il nostro collega licenziato da Rfi per conflitto di interesse per aver dato il proprio contributo a titolo gratuito come consulente per i famigliari delle vittime della strage di Viareggio per la ricerca della verità, licenziamento che è stato confermato nei 3 gradi di giudizio, nonostante la sentenza di primo grado per la strage di Viareggio emessa dal Tribunale di Lucca abbia confermato subito dopo le gravi mancanze relative alla sicurezza che Riccardo aveva denunciato; abbiamo versato 678,50 euro, a titolo di saldo delle spese legali che ha dovuto sostenere.

Riccardo continua la sua lotta a fianco dei famigliari: in queste settimane si sta svolgendo, presso il Tribunale di Firenze, il processo di appello per il disastro ferroviario del 29 giugno 2009.

I Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS): abbiamo versato 1.000 euro come acconto per le spese legali all'avvocato Dalle Luche che rappresenta i Rls nel processo per la strage di Viareggio; abbiamo versato 500 euro per contribuire alle spese legali di Dante De Angelis, macchinista e Rls, nel procedimento relativo alla formazione e alla conferma delle disposizioni sul tablet, strettamente attinenti alla sicurezza del trasporto.

Inoltre a febbraio 2019 abbiamo versato 1.000 euro ancora per l'assistenza legale dei Rls nel processo per il disastro di Viareggio e stanziato ulteriori 500 euro a Dante per le spese legali del procedimento sopra riportato.

Stiamo attendendo la sentenza di Cassazione del collega Silvio Lorenzoni, macchinista Mercitalia, dopo l'udienza che si è tenuta il 10 gennaio scorso: nei due gradi precedenti è stata decisa la reintegra di Silvio al suo posto di lavoro (Silvio ha scelto di affrontare da solo le spese legali); allo stesso modo stiamo aspettando che si tenga nuovamente, il 17 giugno prossimo, il processo di appello del collega Sandro Giuliani come stabilito dalla Cassazione che ha ravvisato mancanza di proporzionalità fra il licenziamento e quanto contestato a Sandro; ricordiamo infine il macchinista Danilo Mascelloni, macchinista di Roma coinvolto, suo malgrado, nella vicenda dell’investimento mortale della ragazza cinese, accaduto nel 2016: aspettiamo gli sviluppi pronti a sviluppare una raccolta straordinaria in suo favore.

Alcuni Rls, inoltre, si presenteranno parte civile nel processo sull'incidente di Pioltello: siamo pronti a sostenerli!   Attualmente il saldo del c/c è di 30.719,45 euro.

 

Ringraziamo i colleghi che si espongono e sono colpiti per aver difeso la sicurezza in ferrovia.

 

Ringraziamo poi tutti coloro che sostengono la Cassa e, così facendo, rendono questo strumento sempre più efficace nel presente e in prospettiva.


Esistiamo perché Resistiamo, continuate a partecipare e a far partecipare, per un trasporto ferroviario dignitoso ma soprattutto SICURO!

 

La solidarietà è il primo passo verso la libertà!

 

20 febbraio 2019                                                   Il Direttivo della Cassa di Solidarietà

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3 Novembre 2018

colleghi, Macchinisti e Capi Deposito di Cagliari, chiudono la loro Cassa di Solidarietà e decidono di donare alla "Cassa di solidarietà tra ferrovieri" quanto era rimasto dei contributi  versati dagli aderenti (3.473,64€).

Nel ringraziarli di aver deciso di destinare tale somma alla nostra cassa non possiamo fare altro che garantire che tale somma -come d'altronde tutti i contributi versati dagli iscritti- saranno utilizzati per il sostegno a tutti quei ferrovieri che non "piegheranno la schiena" di fronte agli attacchi aziendali. Come segno di gratitudine nei loro confronti abbiamo offerto a quanti erano iscritti alla loro cassa l'iscrizione gratuita per gli anni 2019, 2020, alla Cassa di Solidarietà tra Ferrovieri. Ancora Grazie.  


COMUNICATO N. 6/2018 – SOLIDARIETA’ PER DANILO


Ricorderete la triste vicenda della ragazza cinese che, nel tentativo di raggiungere i due balordi che la

avevano appena derubata, nei pressi della stazione ferroviaria di Tor Sapienza (Roma),

inavvertitamente si ritrovò a percorrere i binari e finì sotto un treno regionale rimanendo uccisa.

A distanza di tempo, alcuni operai che lavoravano nei pressi, ma nper conto Ferrovie,

testimoniarono che pochi minuti prima dell'investimento avevano sentito un treno in transito

fischiare. Le indagini si concentrarono sul treno regionale condotto dal macchinista Danilo

Mascelloni di Roma. Gli inquirenti dedussero che egli doveva aver visto la ragazza vicina ai binari e

per questo avrebbe azionato il segnale acustico ma non ha lanciato il segnale di "emergenza", motivo

per cui lo rinviarono a giudizio.

Dall'analisi della memoria DIS (registrazione eventi) della locomotiva NON risulta essere stata

azionata la tromba e il fischio non è evento registrabile. Inoltre i genitori della ragazza chiedono a

Danilo un risarcimento di 800 MILA euro!


Come ferrovieri, risulta a tutti noi evidente la gravità della vicenda e possiamo solo immaginare lo

stato d’animo del nostro collega, che si trova costretto a dimostrare ciò che non è dimostrabile!

Comprendiamo il dramma della famiglia della ragazza per una tragedia scaturita da un atto

delinquenziale ma allo stesso modo appare evidente la necessità di trovare un capro espiatorio,

chiunque esso sia.


Per questo non possiamo permettere che il “fato” (essere passato con un treno in quella località in

quel preciso momento) condizioni la vita di una persona.

Esprimiamo totale e incondizionata solidarietà al collega Danilo che ha sempre, nei tanti anni di

servizio, scrupolosamente rispettato le norme di sicurezza. Saremo al suo fianco durante tutto il

faticoso iter processuale e intendiamo avviare una raccolta fondi da destinare ad ogni necessità cui

potrebbe andare incontro.


Invitiamo tutti i lavoratori, ferrovieri e non, ad iscriversi alla Cassa di Solidarietà tra Ferrovieri per

prepararsi a sostenere anche questo nostro collega: appena sarà il momento, apriremo inoltre una

sottoscrizione straordinaria dedicata a Danilo: CCP N. 71092852 intestato a Crociati Marco, oppure

IBAN < IT10 N076 0103 2000 0007 1092 852 >.


GRAZIE A TUTTI!!!


30 ottobre 2018                                                        Il Direttivo della Cassa di Solidarietà tra Ferrovieri.

                                          

                                         "La Solidarietà è il primo passo verso la libertà"


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COMUNICATO 2/2018

Sentenza di Cassazione per Sandro Giuliani

Il licenziamento di Sandro Giuliani, avvenuto nel 2011, per aver applicato le norme di sicurezza a bordo treno, era stato confermato in primo grado e in secondo grado.

Il 20 dicembre scorso c’è stata l'udienza di Cassazione, ultimo grado di giudizio, e il 16 marzo è arrivata la sentenza che rinvia nuovamente in Corte d'Appello per discutere e decidere se vi è proporzione tra “infrazione” commessa e sanzione comminata (il licenziamento), fatto che non è precedentemente avvenuto.

Nel merito, quindi, non è stata ribaltata la sentenza di secondo grado, poiché è stato confermato il respingimento delle motivazioni tecnico-professionali prodotte dalla difesa di Sandro (gli altri punti del ricorso non sono stati accolti); ma, accogliendo un punto importante del ricorso, viene stabilito che:

- il datore di lavoro è tenuto a dimostrare che la sanzione comminata sia proporzionale al fatto imputato al lavoratore;

- il giudice può stabilire se si sia in presenza di giusta causa o giustificato motivo per comminare il licenziamento (indipendentemente da quanto contenuto nel CCNL, specificando che quanto viene indicato come motivazione di sospensione o licenziamento ha un “carattere esemplificativo”).

Sandro ha agito convinto di farlo nel rispetto di regolamenti e norme di legge ma, soprattutto, ha messo davanti a tutto la sicurezza del trasporto, dei lavoratori e dei viaggiatori.

Dovrà nuovamente affrontare l'Appello, ma di certo è importante, e non era affatto scontato nella fase di attacco concentrico che vivono i lavoratori, che venga posto un ostacolo alla pratica dei licenziamenti “facili” – sempre più frequenti anche in FS, attuata, come ben sappiamo, per togliere di mezzo i ferrovieri scomodi, quelli che alzano la testa e che denunciano le mancanze e le gravi irregolarità in materia di sicurezza.

Si deve lavorare per vivere ma – Sandro Giuliani e i nostri colleghi che hanno subito e subiscono la pesante repressione aziendale lo sanno benissimo – per lavorare bisogna prima di tutto essere vivi!

La Cassa di Solidarietà continuerà a sostenere la battaglia di Sandro fino in fondo.

 

La solidarietà è il primo passo verso la libertà!

 

26 marzo 2018 Il Direttivo della Cassa di Solidarietà


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15 novembre 2017




COMUNICATO 5/2017


QUANDO LA SOLIDARIETA’ DIVENTA UN REATO…


Oltre un anno fa avevamo già informato di quanto accaduto a Gina De Angeli, una lavoratrice della Sanità che, per aver preso parte, nel 2013, ad un presidio di altre lavoratrici (dipendenti della Dussmann, impresa appaltatrice delle pulizie negli ospedali) nella loro lotta sacrosanta per il diritto al posto di lavoro, si era vista condannata a “scegliere” tra lo scontare 10 giorni di reclusione o il pagamento di una multa di 2500 euro! In seguito al ricorso di Gina, il giudice Tori del Tribunale di Massa ha stabilito una condanna a 30 giorni di carcere e 103 euro di ammenda (!!!). Questo principio afferma il divieto di manifestare, di protestare e soprattutto di rivendicare condizioni migliori

di lavoro e di salario e di pretendere servizi pubblici efficienti: chiunque si permetta di denunciare ciò che non va, viene intimorito prima, colpito e represso poi. Solidarietà è una parola molto usata ma poco praticata; noi della Cassa ne abbiamo fatto un elemento costitutivo della nostra stessa esistenza e in base a quel principio operiamo e ci adoperiamo. Per questo intendiamo ribadire che siamo e saremo a fianco a Gina, lavoratrice solidale e consapevole, cosa che vogliamo testimoniare anche versando, a favore suo e del “Comitato di solidarietà e unità” che la sostiene, un contributo di 200 euro, in modo da contribuire a portare avanti la battaglia in sede legale. Ma la battaglia non è solo nei tribunali, quindi invitiamo a partecipare al presidio di lotta e solidarietà per Gina che si al terrà:


SABATO 18 NOVEMBRE 2017


ORE 16.30


DAVANTI ALLA PREFETTURA DI MASSA


"La solidarietà è il primo passo verso la libertà!”



Il Direttivo della Cassa di Solidarietà tra Ferrovieri



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