CAssa di SOlidarietà FS
Cassa di Solidarietà
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CASSA DI
SOLIDARIETÀ
TRA FERROVIERI
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Iscrizione alla "Cassa di Solidarietà"









Trimestralmente 15,00 Euro
Semestralmente 30,00 Euro
Annualmente 60,00 Euro

CC o Bonifico
Responsabile di zona

Si
no

Accetto integralmente il regolamento della "Cassa di solidarietà tra ferrovieri". Accetto quanto, di volta in volta, viene deliberato dal Direttivo della "Cassa di solidarietà tra ferrovieri" in merito agli interventi della stessa.

I versamenti vanno effettuati:
sul conto corrente bancario, con IBAN: IT92C 0103039551000001461615
intestato a “ Cassa di Solidarietà tra ferrovieri ”
presso la banca Monte dei Paschi di Siena a Ciampino.
Chi Siamo, Il Regolamento
Chi Siamo:
La Cassa di solidarietà tra ferrovieri nasce nel 2006, dalla lotta condotta attraverso l'Assemblea Nazionale dei Ferrovieri, per il reintegro di Dante De Angelis, licenziato per essersi rifiutato di guidare un treno attrezzato con il pedale “a uomo morto” e dei 4 ferrovieri licenziati in seguito alla trasmissione Report che denunciava gravi problemi di sicurezza. Una volta vinta la battaglia con la riassunzione di tutti e 5 i nostri colleghi, abbiamo sviluppato quello strumento di sostegno e solidarietà trasformandolo in una Cassa permanente.

La Cassa ha nel suo Statuto il sostegno (in particolare per le spese legali) di delegati, RLS, attivisti e lavoratori colpiti dalla repressione per il loro intervento sulla sicurezza. In ferrovia abbiamo tante e tante sanzioni disciplinari, e quelle relative alla pretesa di sicurezza, alla denuncia della sua mancanza, sono le più corpose fino al licenziamento, come per Dante, per il capotreno Sandro Giuliani, fino a quello di Riccardo Antonini, licenziato per essersi messo a disposizione, gratuitamente, dei familiari delle vittime del disastro ferroviario di Viareggio. In questi anni è cresciuta con i versamenti di 5 euro al mese di tanti ferrovieri ma anche non, come i familiari e cittadini di Viareggio, o lavoratori di altri settori o realtà organizzate che hanno capito che chi difende la sicurezza in ferrovia è un patrimonio della collettività.

Tanti gli interventi verso i ferrovieri licenziati e perseguiti come Dante, Sandro e Riccardo, o per sostenere le spese legali di alcuni colleghi apprendisti, licenziati nel 2010, fra cui Fabrizio Citi  o il sostegno a Bruno Bellomonte, capostazione di Sassari, protagonista di tante lotte, sospeso dall'azienda a tempo indeterminato per accuse relative a procedimenti per i quali era stato già completamente scagionato.
Ma è intervenuta anche per i non "strettamente" ferrovieri, come la moglie del macchinista morto nel disastro di Crevalcore, i lavoratori dei Treni Notte licenziati, gli autisti ATM genovesi o il nostro storico sostenitore autoferrotranviere trentino.
Per capire il ruolo della Cassa, basti sapere che interviene per provvedere alle spese legali dei Rappresentanti dei Lavoratori per la alla Sicurezza (RLS) parte civile nel processo per la strage di Viareggio e in quello per la morte del macchinista Solinas in Sardegna con il treno schiantatosi contro un masso franato sulla ferrovia.

La Cassa ha un ruolo di supporto molto importante, economico, ma anche sindacale, sociale, umano. Sappiamo come sempre più spesso vanno le sentenze, ma non ci fermiamo: la lotta per la sicurezza e la salute viene prima di ogni contratto, ogni legge, ogni “accordo”.
Poiché l'attacco e le pretese verso i lavoratori si fanno sempre più forti e i colleghi che non si piegano, evidentemente, sono tanti (e questo è un segnale positivo), le richieste di sostegno sono in continuo aumento e vorremmo avere la forza di soddisfarle tutte, in maniera sempre più puntuale.


Il direttivo della cassa è composto da:
Crociati Marco, Nanni Maria, Lazzari Patrizia, Grosso Roberto, Pellegatta Alessandro, Dessì Gabriele, Romeo Domenico, Badoni Maurizio, Raffaele De Donato, David Leoni, Mauro Mazzeo, Alessandro Merulli e Paolo Castriciano.


Regolamento:
1) E’ istituito, dal 1 Marzo 2007, ai sensi degli artt. 36, 39, 42 del C.C. - CAPO III - DELLE ASSOCIAZIONI E DEI COMITATI, senza alcuno scopo di lucro, un fondo di solidarietà tra Ferrovieri denominato “Cassa di Solidarietà tra Ferrovieri”, con sede in Ciampino (RM), via Firenze, 50; contestualmente cesserà di esistere il “ Fondo di Solidarietà per i Ferrovieri licenziati” per aver raggiunto l’obiettivo della riassunzione dei colleghi licenziati. I fondi ivi giacenti confluiranno interamente nella nuova “ CASSA DI SOLIDARIETA’ TRA FERROVIERI “, che nell’immediato manterrà il numero di Conto Corrente Postale: 71092852 intestato a Crociati Marco. Possono aderire al fondo i dipendenti del Gruppo “Ferrovie dello Stato” di tutte le categorie e di tutte le Regioni d’Italia.
2) Lo scopo del Fondo è quello di garantire in primis un sussidio e la copertura delle spese legali a quei dipendenti del gruppo FS che dovessero trovarsi nella necessità di far fronte a provvedimenti disciplinari messi in atto dalla società FS derivanti da proteste, individuali o collettive, volte al sostegno di vertenze aperte con la stessa società. I fondi potranno inoltre essere utilizzati per la promozione di iniziative sulla sicurezza, sulla dignità e sui diritti dei lavoratori e dell’utenza.
3) Qualora si presenti la necessità d’intervento della Cassa di solidarietà, gli interessati debbono risultare iscritti al momento in cui si verifica l’episodio che ha generato tale necessità. Viceversa, se il ferroviere non risulta iscritto, dovrà essere un comitato appositamente istituito a decidere sull’intervento o meno del fondo.
4) L’entità dell’intervento da parte del fondo nei casi previsti al punto 2 e 3 è subordinata unicamente alle risorse disponibili. Qualora le risorse a disposizione non fossero sufficienti si procederà ad una sottoscrizione straordinaria tra gli iscritti ed eventualmente tra tutti i ferrovieri - modalità e durata della sottoscrizione verranno stabilite di volta in volta - la quale permetta di garantire un’assistenza legale e, ove necessario, in caso di licenziamento, un sussidio economico.
5) L’iscrizione alla Cassa si effettua dichiarando la propria intenzione - mediante la compilazione di un apposito modulo - ai referenti nazionali o regionali (ove presenti). Sarà aperta una apposita casella di posta elettronica per permettere l’iscrizione on-line.
6) La quota mensile minima che ogni iscritto verserà - su C/C postale o mediante Bonifico Bancario inserendo nella causale la dicitura “Cassa di solidarietà tra ferrovieri” - sarà di € 5 (cinque). I versamenti potranno essere trimestrali (€ 15 minimo), semestrali (€ 30 minimo) o annuali (€ 60 minimo). Le modalità e l’entità del versamento dovranno essere dichiarate nell’apposito modulo d’iscrizione.
7) L’eventuale disdetta verrà intesa anche come rinuncia all’intervento della Cassa nel caso in cui, a far data dalla disdetta, si dovesse presentare tale necessità. Ovviamente il lavoratore potrà riprendere il versamento della quota in qualunque momento successivo alla disdetta riacquisendo tutti i diritti previsti per gli iscritti.
8) Eventuali donazioni alla “Cassa di Solidarietà tra Ferrovieri” da parte di Associazioni, Enti o singoli cittadini verranno utilizzate, al pari delle entrate derivanti dalle quote versate dagli iscritti, secondo quanto previsto al punto 2.
9) Tutti coloro che hanno già effettuato almeno un versamento di qualsiasi entità al “Fondo di solidarietà per i ferrovieri licenziati”, saranno contattati per confermare, con le modalità riportate al punto 5, la loro intenzione o meno di aderire al fondo.
10) Il presente Regolamento è stato presentato ed approvato dall’Assemblea Nazionale dei ferrovieri, tenutasi a Roma il 13 marzo 2007, ed in tale occasione è stato nominato anche il “Direttivo”, che avrà il compito di gestire sia la fase di avvio dell’ iniziativa: (nomina del Tesoriere, Revisori dei conti, dei Rappresentanti di Zona e/o di Regione, eventuale apertura di altro Conto Corrente dedicato, ecc.), sia l’attività corrente della Cassa di Solidarietà.
11) L’Assemblea si riunirà almeno una volta ogni sei mesi (e ogni qualvolta se ne presenti la necessità), il Direttivo almeno una volta ogni 3 mesi. Almeno ogni 2 mesi verrà redatta e diffusa un’informativa sulle iniziative della Cassa compreso il rendiconto economico.
12) Al momento della cessazione della Cassa di solidarietà, verrà riunita l’Assemblea per decidere sulla destinazione dei fondi residui.
13) Per quanto non espressamente previsto dal presente regolamento, deciderà di volta in volta il direttivo.

Roma lì 13 marzo 2007 Il Comitato Promotre










Problemi, Suggerimenti, Reclami, Richieste.


Archivio di tutta la documentazione


    IO TI LICENZIO  
Oramai da alcuni anni, con sempre maggiore frequenza, in ferrovia, si ricorre al licenziamento per punire un dipendente che è venuto meno a un obbligo contrattuale. Vera o presunta che sia la mancanza da parte del dipendente,  che magari poteva essere punito con qualche giorno di sospensione, viene direttamente  licenziato. Qui ci interessa poco entrare nello specifico di questo o quel Licenziamento. Quello che invece ci preme è capire perché si licenzia con tanta nonchalance, come se fosse la cosa più normale di questo mondo. Perché quel o quei dirigenti preposti ad esaminare quella che viene ritenuta -a torto o ragione- una grave manchevolezza da parte del dipendente e magari per la quale è contrattualmente prevista una punizione che si concretizza in qualche giorno sospensione dal servizio, viene punita col licenziamento. Siamo sempre più convinti che la mancata o inadeguata reazione di fronte a questi continui soprusi, abbia ingenerato nella dirigenza aziendale la convinzione che i lavoratori siano oramai piegati, sottomessi incapaci a reagire. Abbiamo notato che quasi sempre intorno al lavoratore colpito, prima di palesare la decisione di licenziarlo, si cerca di “fare il vuoto”, di denigrarlo, di farlo apparire come colpevole facendo trapelare episodi che possano avvalorare quanto gli viene contestato. Tutto ciò ha come scopo quello di creare la convinzione tra i lavoratori che questo comportamento aziendale sia giusto e giustificato. Manca una seria e puntuale controinformazione, una contestazione delle falsità che vengono fatte circolare tra i compagni di lavoro di colui che senza interesse, volontarietà o negligenza di comodo… abbia commesso un’infrazione. I lavoratori disorientati e disorganizzati non riescono a contrapporre alcuna azione volta a difendere un compagno di lavoro ingiustamente punito e gravemente umiliato al quale,  privato del salario, gli viene spesso tolta quell’unica fonte di sostentamento per lui e per la sua famiglia. Spesso oramai i lavoratori, sembra preferiscano “voltarsi dall’altra parte” e pensare..., sperare..., di non trovarsi mai in una simile situazione. Ad essi vogliamo ricordare un sermone del Teologo Tedesco Martin Niemöller che recita così: << Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare». È giunto il momento di rialzare la testa e quando a qualcuno di Noi gli diranno: IO TI LICENZIO, TUTTI INSIEME RISPONDIAMO:
   E NOI SCIOPERIAMO      
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